top of page

ricettario dei giorni che passano #1


colazioni

Difficile ignorare il profumo di caffè. Anche se è mattina così presto che non sbircia nemmeno una striscia di luce dal cielo. In cucina solo un caldo e piccolo bagliore dalla cappa, quel che basta per metter sul fuoco la moka e aspettare. Era l'abitudine di mia madre, il suo modo di svegliarsi, la sua strategia per farmi prendere vita dolcemente prima del suono crudele della sveglia.

Profumo di caffè. E di torta, lievemente scaldata in forno.

È da quei giorni in famiglia che arriva la mia necessità della colazione, appena sveglia e con gli occhi ancora appannati. Deve essere subito e in silenzio.

Dopo, solo dopo si può parlare un po'. Prima di ogni sogno raccontato, prima di liste e programmi, prima anche di un “hai dormito bene”, prima serve la colazione come se fosse un premio o una consolazione per aver abbandonato la notte. Caffè senza zucchero e una fetta di dolce.

I dolci sono un qualcosa di magico, un'alchimia perfetta che trasforma l'attimo del morso in tregua dal mondo, così come il lievito trasforma quattro elementi semplici in un tripudio di armonie. Sono sempre uova, latte, zucchero e farina.

E una infinità di esperimenti.

La mattina sapeva spesso di torta di mele o crostata o torta di pane. E io non le so fare bene, non le so fare come lei. E il profumo è diverso adesso.

Ma finché mi accorgo che è diverso, vuol dire che ricordo.

Post in evidenza
Post recenti
Archivio
Cerca per tag
Seguici
  • Facebook Basic Square
  • Twitter Basic Square
  • Google+ Basic Square
bottom of page