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 PRODUCTION 2014

io so come farti passare la tristezza

arrivare a un passo dalla felicità, solo a un passo

se mi dici ancora che sono bellissima

ti regalo un viaggio che parte dalle vene, attraversa il corpo

(Un altro piccolo pezzo del mio cuore)

UN ALTRO PICCOLO PEZZO DEL MIO CUORE

di e con Isabella Dilavello e con Veronica Marchi

 

Sepolta viva dal blues, Janis Joplin si spegneva il 4 ottobre 1970 in una stanza di un motel, sola come sempre si era sentita. Era abrasiva, ruvida, ruggine e miele. Di lei è questo che resta e forse da questo viene il desiderio di raccontarla, ma non come un resoconto di fatti, di luoghi o di suoni. Non una biografia, ma un tratteggio di ricordi, fughe, solitudini e graffi come quelli della sua voce, fatto sotto forma poetica nel tentativo di rimanere in un ritmo e una armonia tutta musicale. Un duetto: due donne, la cantautrice veronese Veronica Marchi e l'attrice/autrice Isabella Dilavello, ridisegnano il profilo di Janis Joplin attraverso i colori delle note e delle parole, cercando una fusione in movimento, un continuo legame.

È forte il contrasto tra la ruvidezza che tutti conoscono di Janis Joplin e le due voci di Veronica e Isabella: è un contrasto voluto, ricercato. Più che imitarla o cercare similitudini con il suo modo di cantare, si è voluto avvicinarsi a quel suo sorriso che a volte ci appare congelato in fotografie e video, un sorriso sospeso, quasi a caso, che sembrava cogliere di sorpresa anche lei.

http://youtu.be/F8YA6-qLpM4

Durata: 40'

 

 

IL VESTITO NUOVO

di e con Isabella Dilavello

 

Una donna e l’innocenza di un qualcosa che non ha mai vissuto. L’innocenza di quello che non è ancora ricordo. Una donna e il suo viso, il suo corpo, il suo sentire che non è mai stato scoperto, accolto, guardato, notato, conosciuto da un altro.

Una donna e i suoi squarci. Scuciture nel vestito, nella carne, nei desideri, nei sogni. È tutto quello che dovrebbe essere un dono e invece viene strappato via, estorto senza chiedere permesso come solo un ladro e un assassino possono fare.

La lacerazione resta: sull’abito e sulla pelle e più a fondo, dove non si vede. Un segno che brucia, una fiamma che è ancora vita. Bruciare per diventare cenere e polvere, o essere fiamma vitale? Scelte. Possibilità. La vita e la morte.

 

 

Non conosco nessuno, è vero

e voglio andare per essere guardata per la prima volta

io con il mio corpo da riaccomodare in un vestito nuovo

(Il vestito nuovo)

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